L'avventura della coltivazione del baco da Seta in Val d'Ossola
- manomare
- 25 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min

All'età di dieci anni, in estate, salii su un albero per raccogliere strani frutti dolci e carnosi di color bianco-rosato e ne feci una scorpacciata. L’albero era stracolmo di quelle bontà che si rinnovavano e si moltiplicavano ogni giorno. Sembrava una magia. Non sapevo che frutti fossero (non erano certo velenosi, altrimenti non sarei qui a raccontarlo) e tantomeno sapevo il nome di quell’albero magico dalle foglie che allora mi sembravano d’argento.
Amici e parenti lo indicavano come un albero esotico, i cui semi, trasportati dal vento, sarebbero caduti proprio lì, in quel luogo sperduto e lontano dal mondo.
Il luogo si prestava alla fantasia. Vivevo infatti con la mia famiglia, genitori, una sorella e due fratelli, nella centrale idroelettrica di ValNos, costruita nei primi anni del 900 sulle rive del fiume Ovesca, in Val d’ Ossola, dove mio padre faceva il guardiano.
Solo diversi anni dopo seppi che quel misterioso e solitario albero non era altro che il gelso (Morus Alba), che non era lì per caso ma che fu piantato, molti anni prima, dal nonno paterno, nel pieno dell’era del baco da seta!
La storia che vi racconto è l’avventura di due ragazzi che scoprono quel mondo. Da qui nasce anche il ricordo della storia dell’allevamento del baco da seta e delle piantagioni di gelso che si sviluppò in Val d’Ossola dalla metà dell’Ottocento fino agli inizi del ‘900.
L’allevamento del baco da seta favorì lo sviluppo di una nuova industria. Si aprirono filande (adibite al trattamento dei bachi e alla lavorazione della seta) nella bassa Ossola, in particolare a Mergozzo e a Vogogna dove addirittura venne aperta una grossa fabbrica per la produzione di tessuti di seta. La coltivazione del baco si estese anche nei dintorni di Domodossola, fino a Crodo e a Varzo per poi declinare verso la fine dell’800 e scomparire definitivamente intorno agli anni 30 del ‘900
Ho voluto ricordare quel breve ma intenso periodo con una semplice favola, adatta ad ogni età, come quella che potrete leggere, se vorrete, nel mio ultimo libro “L’albero d’Argento”.
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